Albidona è uno dei comuni più estesi dell’Alto Jonio, situato a circa 800 metri sul livello del mare.

Questo luogo incantevole rappresenta una perfetta combinazione di mare e montagna, di rinnovamento e tradizione, e di storia e leggenda.

Secondo antiche fonti, Albidona è stata fondata vicino alle rovine di Leutarnia. Questa nata da un un gruppo di profughi guidati da Calcante fuggiti dalla Guerra di Troia e stabiliti lungo le coste calabresi, secondo il racconto di Licofronte e Strabone. Non ci sono fonti storiche che possano confermare la veridicità di queste supposizioni, ma il fascino del mito continua a permeare questa regione.

In tempi più recenti, intorno all’800, Albidona visse un periodo di grande splendore politico e finanziario. Si diceva che “questa terra apparteneva alle tre C: Comune, Campochiaro e Chidichimo”. Queste famiglie rappresentavano i poteri forti di Albidona e non solo. I Campochiaro e, successivamente, i Chidichimo rimasero le famiglie più importanti e influenti nel panorama politico locale e regionale, ricoprendo cariche nobiliari e ruoli amministrativi di grande rilievo.

Albidona vanta un territorio variegato, che spazia dal mare, anche se solo in minima parte, fino ai comuni di Amendolara e Trebisacce, alle colline dove si trova il centro urbano e fino alle montagne, con una imponente catena montuosa a fare da cornice.

La grande varietà di paesaggi rende Albidona un luogo ideale per gli amanti della natura e per coloro che non vogliono stare fermi.Si può passare dalle acque cristalline dello Ionio alle fresche vette del Monte Mostarico in meno di 20 chilometri.

Albidona è un piccolo borgo suggestivo che merita di essere visitato. Il nostro viaggio alla scoperta di Albidona inizia a pochi passi dal mare, dove si trova la Torre omonima, costruita nel XVI secolo come punto di avvistamento e primo avamposto difensivo contro le invasioni saracene. Proseguendo tra i vicoli di Albidona, si incontrano numerose chiese e cappelle di diverse epoche, ognuna con caratteristiche uniche. Tra queste, la Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, risalente al XVII secolo e situata nella parte più alta del paese, e la Chiesa di Santa Maria del Cafaro, costruita intorno all’anno 1000 dai monaci basiliani, immersa nella natura della vallata di Càfaro.

Ogni anno l’8 maggio si festeggia la solennità del glorioso Patrono San Michele Arcangelo

Concludiamo il nostro percorso con una salutare passeggiata sulla cima del Monte Mostarico, una vetta non molto alta ma che offre una vista panoramica mozzafiato sulla Piana di Sibari e sul Golfo di Corigliano. Sulla cima si trovano i resti di una piccola torre di avvistamento di forma quadrata, chiamata Torre Pitagna, costruita anche questa per difendere il territorio da eventuali incursioni nemiche. La vista da questa posizione è semplicemente stupenda e offre un panorama che vale la pena vedere.

Un viaggio ad Albidona è un’esperienza da non perdere!

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